Una sfilza di aghi sottili
mi trapassano la pelle
impedendo ad un sole di scaldarmi.
Un sole per cui ho dolcemente bruciato in
sublimi istanti.
Dentro me
una sottile pioggia
lava via la lucidità.
Giusta è la scelta
ma annebbiata è la strada.
Son pervasa dal dolore:
il dolore straziante, lacerante
di chi c'ha creduto,
di chi avrebbe dato la propria vita per un
sogno.
Che poi è svanito,
così celere,
infrangendosi tra gli scogli del mondo,
svuotandomi l'anima.
Prima ancora che potessi capire.
Resto collegata al passato,
quel passato che io stessa ho tradito,
in colpa per un presente che non riesco a
toccare.
Vivo inconsapevole
mentre dentro muoio,
racchiusa in una corazza di tristezza
in cui mi difendo dalla vita.
Eleonora Barbaro, Opera 10° Classificata
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