I poteri dell’unghia di gatto (Uncaria Tomentosa)
pianta medicinale dell’Amazzonia
I poteri dell’unghia di gatto (Uncaria Tomentosa), pianta medicinale dell’AmazzoniaNel 2011 mi trovavo nell’ Amazzonia...
Posted by I 36 Decani on Giovedì 16 luglio 2015
Ero preoccupato e così decisi che la soluzione migliore era viaggiare nella città di Santa Cruz, dove avrei trovato una clinica attrezzata per risolvere il problema. Mentre stavo uscendo dall’hotel incontrai la guida che mi aveva accompagnato in selva, sulle rive del Rio Alto Madidi. Lui mi disse che l’unico modo per sanarmi era assumere un infuso di unghia di gatto, (Uncaria Tomentosa), una pianta medicinale dell’Amazzonia, conosciuta per le sue qualità anti-infiammatorie, il cui nome comune viene dall’aspetto spinoso dei suoi rametti.
In effetti, io conoscevo già l’unghia di gatto, proprio perché nella foresta si usa tagliare una delle sue liane per bere il liquido che ne esce, un’acqua dissetante e purificante. Non sapevo però che era una pianta medicinale dai poteri quasi miracolosi, come verificai in seguito.
Già dopo aver bevuto quell’infuso mi sentii meglio e le macchie iniziarono a regredire. L’indomani ero completamente sano, senza macchie, senza prurito e inoltre mi sentivo forte e sereno.
Incredibile! Dove non era riuscito il cortisone era riuscita una pianta medicinale amazzonica!
Nei giorni successivi ho approfondito lo studio delle proprietà dell’unghia di gatto, e mi sono reso conto che questa pianta è realmente “miracolosa”.
Fu il naturalista tedesco Carl Willdenow che divulgò le qualità dell’unghia di gatto, nel 1830.
Generalmente è stato comprovato che l’unghia di gatto ha forti poteri anti-infiammatori e cicatrizzanti. Serve inoltre per curare gastriti, ulcere, artriti, reumatismi, nevralgie. Di solito gli indigeni dell’Amazzonia mettono la corteccia dell’unghia di gatto in una pentola e fanno bollire l’acqua, ottenendo un’infusione benefica.
Secondo alcuni studi recenti l’unghia di gatto è utile contro il cancro, la leucemia e persino contro l’a.i.d.s., sia per prevenire, aumentando le difese dell’organismo, sia per curare.
Per il dott. Brent Davis, l’unghia di gatto ha la proprietà di pulire l’intestino evitando la proliferazione di germi e batteri. Secondo il dott. Julian Whitaker, l’unghia di gatto ha la proprietà di alzare l’immunità contro il cancro e prevenire infarti e coauguli di sangue.
Vediamo pertanto che, oltre ad una generale funzione anti-infiammatoria questa pianta ha anche delle proprietà anti-batteriali, aiutando la funzione digestiva.
Alcuni studiosi indipendenti hanno tentato di patentare alcuni alcaloidi presenti nell’ unghia di gatto, ma fino ad oggi questi tentativi di “privatizzare” le proprietà della pianta, per fortuna non hanno avuto successo.
Biografia di Yuri Leveratto
Fonte
In effetti, io conoscevo già l’unghia di gatto, proprio perché nella foresta si usa tagliare una delle sue liane per bere il liquido che ne esce, un’acqua dissetante e purificante. Non sapevo però che era una pianta medicinale dai poteri quasi miracolosi, come verificai in seguito.
Già dopo aver bevuto quell’infuso mi sentii meglio e le macchie iniziarono a regredire. L’indomani ero completamente sano, senza macchie, senza prurito e inoltre mi sentivo forte e sereno.
Incredibile! Dove non era riuscito il cortisone era riuscita una pianta medicinale amazzonica!
Nei giorni successivi ho approfondito lo studio delle proprietà dell’unghia di gatto, e mi sono reso conto che questa pianta è realmente “miracolosa”.
Fu il naturalista tedesco Carl Willdenow che divulgò le qualità dell’unghia di gatto, nel 1830.
Generalmente è stato comprovato che l’unghia di gatto ha forti poteri anti-infiammatori e cicatrizzanti. Serve inoltre per curare gastriti, ulcere, artriti, reumatismi, nevralgie. Di solito gli indigeni dell’Amazzonia mettono la corteccia dell’unghia di gatto in una pentola e fanno bollire l’acqua, ottenendo un’infusione benefica.
Secondo alcuni studi recenti l’unghia di gatto è utile contro il cancro, la leucemia e persino contro l’a.i.d.s., sia per prevenire, aumentando le difese dell’organismo, sia per curare.
Per il dott. Brent Davis, l’unghia di gatto ha la proprietà di pulire l’intestino evitando la proliferazione di germi e batteri. Secondo il dott. Julian Whitaker, l’unghia di gatto ha la proprietà di alzare l’immunità contro il cancro e prevenire infarti e coauguli di sangue.
Vediamo pertanto che, oltre ad una generale funzione anti-infiammatoria questa pianta ha anche delle proprietà anti-batteriali, aiutando la funzione digestiva.
Alcuni studiosi indipendenti hanno tentato di patentare alcuni alcaloidi presenti nell’ unghia di gatto, ma fino ad oggi questi tentativi di “privatizzare” le proprietà della pianta, per fortuna non hanno avuto successo.
Biografia di Yuri Leveratto
Fonte
Natron
Pensavate che esistessero solo nella mitologia greca, romana e anche nella Divina Commedia posti suggestivi e tenebrosi?...
Posted by I 36 Decani on Giovedì 25 giugno 2015
Questo lago prende il nome di Natron ed è uno dei laghi più effimeri del nostro pianeta, specialmente per varie razze di uccelli che, distratti dalle sue acque specchiate colpiscono velocemente la sua superficie, morendo sul colpo.
Inoltre, l’alcalinità delle sue acque, tra pH9 e pH10, sopprime tempestivamente questi umili esseri viventi, date le altissime quantità di calcio e carbonato di sodio presenti, trasformandoli completamente in vere e proprie statue. I minerali contenuti nell’acqua iniziano a tramutarli in pietra, bloccandoli eternamente nella postura assunta negli ultimi momenti di vita.
Un ambiente caustico e una temperatura di 60°C utilizzato nei tempi antichi in operazioni di imbalsamazione grazie alle sue proprietà di assimilazione dell’acqua. Il colore del lago è rossastro/arancio per via delle numerose colonie di batteri che posseggono un particolare pigmento rosso vivo.
Inoltre, l’alcalinità delle sue acque, tra pH9 e pH10, sopprime tempestivamente questi umili esseri viventi, date le altissime quantità di calcio e carbonato di sodio presenti, trasformandoli completamente in vere e proprie statue. I minerali contenuti nell’acqua iniziano a tramutarli in pietra, bloccandoli eternamente nella postura assunta negli ultimi momenti di vita.
Un ambiente caustico e una temperatura di 60°C utilizzato nei tempi antichi in operazioni di imbalsamazione grazie alle sue proprietà di assimilazione dell’acqua. Il colore del lago è rossastro/arancio per via delle numerose colonie di batteri che posseggono un particolare pigmento rosso vivo.
Nuove rivelazione sull'esplosione di Tunguska
La causa di tutto fu una cometa "troppo vicina"?http://i36decani.weebly.com/giovedigrave.html#Tunguska #Siberia #Mistero #Natura
Posted by I 36 Decani on Giovedì 18 giugno 2015
L'evento catastrofico consumatosi il 30 giugno 1908 sulle rive del fiume Tunguska, nella Siberia Centrale, per anni ha stimolato la fantasia di scienziati e ricercatori di tutto il mondo. All'alba di quel giorno un'esplosione pari ad alcune centinaia di volte il bombardamento nucleare di Hiroshima distrusse un'area circolare pari a circa 1.500 kmq di territorio. Le ipotesi più fantascientifiche presero forma nel corso degli anni a venire: l'avaria di un'astronave aliena? O i russi nella più inviolabile segretezza, circa mezzo secolo prima degli americani, conducevano già esperimenti nucleari dei quali, però, però persero il controllo? Nulla di tutto ciò: gli scienziati affermano che un'esplosione come quella, oggi stimata fra i 5 e i 10 megaton (unità di misura all'epoca ancora sconosciuta) può essere stata causata da una cometa. Sarebbe quindi la più grande esplosione non nucleare della storia moderna. In merito si affacciano nuove teorie, secondo le quali, anche senza che avvenga un impatto con la crosta terrestre, sarebbe sufficiente il violento spostamento d'aria causato dal bolide che, respinto dall'atmosfera terrestre, sarebbe deviato verso una nuova orbita.... continua su Naturasegreta.it
La Rana Pinocchio
Scoperta per caso nel 2010 da Paul Oliver, erpetologo inglese, nelle remote ed incontaminate montagne Fuja dell'Indonesia, a circa 1000 metri di altezza.
Caratteristica distintiva di questo anfibio di straordinaria bellezza è una protuberanza che possiedono i maschi al posto del naso. Anche se ancora oggi resta sconosciuta l'utilità di tale protuberanza. si pensa che serva come aiuto agli esemplari maschili ad emettere suoni (si solleva quando effettuano il loro caratteristico segnale sonoro) atti a richiamare le femmine, nel periodo di riproduzione delle specie . Fonte |
"Guinness" World record
Qual'è il posto più caldo sulla terra?
Il 13 Settembre del 1922 a El Azizia in Libya si arrivò a 57,8 °C! Anche se di questi tempi, penso che a breve il record verrà sicuramente superato).
E qual'è il posto più freddo?
Il 21 Luglio del 1983 furono registrati -89 °C in Antartide a Vostok.
Dove si trovano le cascate più alte del mondo?
In Venezuela e sono le cascate Angel Falls con una altezza di 979 metri.
Quanto è profondo il centro della terra?
La distanza dal centro della terra alla superficie è di 6.378 Km. La maggior parte della composizione della terra è fluida e la parte solida è di solo 66 Km di spessore.
Qual'è il posto più secco sulla terra?
Un luogo chiamato Arica, in Cile, dove cadono solo 0,76mm di pioggia all'anno. (Ci vorrebbero 100 anni per preparare una tazzina di caffè!)
E qual'è il posto più piovoso sulla terra?
A Lloro in Colombia, dove c'è una media di 13m pioggia all'anno. (Circa 10 volte di più delle città europee o degli Stati Uniti d'America)
Qual'è il lago più grande del mondo?
Il Mar Caspio. Anche se il nome lo potrebbe far sembrare ad un mare piuttosto che un lago.
La terra sarà sempre qui?
Per scoprirlo andate su robyww.blogspot.it
Il 13 Settembre del 1922 a El Azizia in Libya si arrivò a 57,8 °C! Anche se di questi tempi, penso che a breve il record verrà sicuramente superato).
E qual'è il posto più freddo?
Il 21 Luglio del 1983 furono registrati -89 °C in Antartide a Vostok.
Dove si trovano le cascate più alte del mondo?
In Venezuela e sono le cascate Angel Falls con una altezza di 979 metri.
Quanto è profondo il centro della terra?
La distanza dal centro della terra alla superficie è di 6.378 Km. La maggior parte della composizione della terra è fluida e la parte solida è di solo 66 Km di spessore.
Qual'è il posto più secco sulla terra?
Un luogo chiamato Arica, in Cile, dove cadono solo 0,76mm di pioggia all'anno. (Ci vorrebbero 100 anni per preparare una tazzina di caffè!)
E qual'è il posto più piovoso sulla terra?
A Lloro in Colombia, dove c'è una media di 13m pioggia all'anno. (Circa 10 volte di più delle città europee o degli Stati Uniti d'America)
Qual'è il lago più grande del mondo?
Il Mar Caspio. Anche se il nome lo potrebbe far sembrare ad un mare piuttosto che un lago.
La terra sarà sempre qui?
Per scoprirlo andate su robyww.blogspot.it
12 Curiosità sul mondo animale....
- I conigli amano la liquirizia, ma non possono mangiarla perchè non digeriscono gli zuccheri.
- I dalmata sono l’unica razza canina che come l’uomo posso ammalarsi di Gotta, sono infatti gli unici mammiferi a produrre Acido Urico.
- Le lumache hanno 4 nasi: 2 per respirare e 2 per annusare.
- Le Api da miele hanno peli sugli occhi per poter catturare più polline possibile.
- La zampa destra della gallina è più sensibile della sinistra che invece è più muscolosa e forte.
- Alcuni alligatori Cinesi e Americani durante la stagione fredda si mettono sotto la neve per mesi lasciando scoperte solo le narici per poter respirare.
- Lo spermatozoo del topo è più grande di quello dell'elefante.
- Le pulci hanno causato più morti che tutte quante le guerre mai combattute.
- Sempre le pulci sono state la causa della morte di un terzo della popolazione nell'Europa del XIV secolo.
- I gatti usano i loro baffi per misurare la larghezza delle fessure e capire se il loro corpo è in grado di attraversarle.
- I pesci dorati perderebbero il loro colore senza la luce del sole, un pò come l’abbronzatura umana, necessitano del sole per mantenere il loro caratteristico pigmento.
- Gli Albatross sono in grado di volare per migliaia e migliaia di km senza fermarsi.
.....Altre 28 strabilianti curiosità su... nikothewall.wordpress.com
Curiosità incredibili sulla Natura
Cicogne e bambini
Uno dei miti più diffusi è quello che le cicogne portano i bambini. Tutto questo nasce dal fatto che, una volta, quando nasceva un bambino in casa, si provvedeva a ad accendere il camino per tenere l'ambiente più caldo, spesso quando gli impianti di riscaldamento, per come li conosciamo attualmente, non esistevano. Se accadeva in primavera, quando le cicogne tornano dall'Africa e cercando il luogo più adatto per nidificare, esse tendevano a stabilirsi sui camini più caldi e, quindi, quello della casa del neonato..
Coccinelle e portafortuna
Una delle credenze più diffuse tra gli agricoltori ma anche tra i bambini è che la coccinella porti fortuna! Sarà solamente superstizione? Non proprio! Forse pochi sanno che la coccinella, dal punto di vista sia biologico sia applicativo, è un voracissimo predatore nell'ambito degli agrosistemi. L'attività predatoria si svolge in modo particolare sui Rincoti Omotteri Sternorrinchi, ma rientrano fra le prede dei Coccinellidi anche coleotteri, lepidotteri acari e afidi ! La voracità è elevata, cresce sensibilmente nel corso dello sviluppo larvale e raggiunge il suo massimo nell'adulto. Ad esempio, un adulto di Coccinella septempunctata, la coccinella più familiare, può arrivare a predare anche 100 afidi al giorno! Quindi per gli agricoltori una vera manna ed un fertilizzante naturalissimo! Da qui la credenza che la presenza di questi insetti porti bene ai raccolti! Il detto più comune è che se una coccinella si posa spontaneamente su una mano, assicura fortuna per un numero di mesi pari al numero dei puntini e predice che a breve incasseremo dei soldi. La fortuna è maggiore se l' insetto si posa il tempo necessario per contare fino a 22!
Estinzione dei dinosauri: nuova bizzarra teoria
Quale potrebbe essere stata la causa della fine del mondo dei dinauri? I terrificanti peti di tali creature!
Questa la bizzarra ma reale ed interessante nuova teoria di alcuni scienziati, secondo i quali i dinosauri potrebbero essere stata la causa del primo effetto serra della storia del nostro pianeta. I sauropodi, infatti, giganteschi dinosauri dal lungo collo, potrebbero aver causato un notevole riscaldamento globale durante il Mesozoico a causa del metano rilasciato attraverso le emissioni di gas intestinali.
I dinosauri, come gli odierni ruminanti, erano caratterizzati da batteri intestinali che favorivano la digestione attraverso la fermentazione dei vegetali ingeriti. Gli scienziati della University of St. Andrews hanno pubblicato sulla rivista 'Current Biology' che le quantità rilasciate erano superiori a quelle rilasciate dalle attuali fonti di metano, sia naturali che di origine umana. Secondo i loro calcoli, i sauropodi arrivarono ad emettere 520 milioni di tonnellate di metano all'anno, valore comparabile con le emissioni complessive moderne, che potrebbero, quindi, aver causato il notevole riscaldamento climatico. Tutti gli animali della Terra, attualmente, emettono metano per circa 50-100 milioni di tonnellate all'anno, più di 5 volte quelli emessi dai dinosauri!
Fonte
Uno dei miti più diffusi è quello che le cicogne portano i bambini. Tutto questo nasce dal fatto che, una volta, quando nasceva un bambino in casa, si provvedeva a ad accendere il camino per tenere l'ambiente più caldo, spesso quando gli impianti di riscaldamento, per come li conosciamo attualmente, non esistevano. Se accadeva in primavera, quando le cicogne tornano dall'Africa e cercando il luogo più adatto per nidificare, esse tendevano a stabilirsi sui camini più caldi e, quindi, quello della casa del neonato..
Coccinelle e portafortuna
Una delle credenze più diffuse tra gli agricoltori ma anche tra i bambini è che la coccinella porti fortuna! Sarà solamente superstizione? Non proprio! Forse pochi sanno che la coccinella, dal punto di vista sia biologico sia applicativo, è un voracissimo predatore nell'ambito degli agrosistemi. L'attività predatoria si svolge in modo particolare sui Rincoti Omotteri Sternorrinchi, ma rientrano fra le prede dei Coccinellidi anche coleotteri, lepidotteri acari e afidi ! La voracità è elevata, cresce sensibilmente nel corso dello sviluppo larvale e raggiunge il suo massimo nell'adulto. Ad esempio, un adulto di Coccinella septempunctata, la coccinella più familiare, può arrivare a predare anche 100 afidi al giorno! Quindi per gli agricoltori una vera manna ed un fertilizzante naturalissimo! Da qui la credenza che la presenza di questi insetti porti bene ai raccolti! Il detto più comune è che se una coccinella si posa spontaneamente su una mano, assicura fortuna per un numero di mesi pari al numero dei puntini e predice che a breve incasseremo dei soldi. La fortuna è maggiore se l' insetto si posa il tempo necessario per contare fino a 22!
Estinzione dei dinosauri: nuova bizzarra teoria
Quale potrebbe essere stata la causa della fine del mondo dei dinauri? I terrificanti peti di tali creature!
Questa la bizzarra ma reale ed interessante nuova teoria di alcuni scienziati, secondo i quali i dinosauri potrebbero essere stata la causa del primo effetto serra della storia del nostro pianeta. I sauropodi, infatti, giganteschi dinosauri dal lungo collo, potrebbero aver causato un notevole riscaldamento globale durante il Mesozoico a causa del metano rilasciato attraverso le emissioni di gas intestinali.
I dinosauri, come gli odierni ruminanti, erano caratterizzati da batteri intestinali che favorivano la digestione attraverso la fermentazione dei vegetali ingeriti. Gli scienziati della University of St. Andrews hanno pubblicato sulla rivista 'Current Biology' che le quantità rilasciate erano superiori a quelle rilasciate dalle attuali fonti di metano, sia naturali che di origine umana. Secondo i loro calcoli, i sauropodi arrivarono ad emettere 520 milioni di tonnellate di metano all'anno, valore comparabile con le emissioni complessive moderne, che potrebbero, quindi, aver causato il notevole riscaldamento climatico. Tutti gli animali della Terra, attualmente, emettono metano per circa 50-100 milioni di tonnellate all'anno, più di 5 volte quelli emessi dai dinosauri!
Fonte
Curiosità sulla Terra.... e non solo....
Quanto pesa un uomo di 100 kg su Marte? Per la gioia di tutti i sovrappeso del mondo, vi comunico che se andaste su Marte pesereste solo il 38% di quanto la bilancia sulla Terra vi indica, e quindi un uomo di 100 kg ne peserebbe solo 38. Al diavolo la dieta quindi.
Per restare in tema extraterrestre, quanto dura un anno marziano? Sul Pianeta Rosso il tempo sembra non passare mai. Ci vogliono infatti 687 giorni per compiere un giro completo intorno al Sole, quasi il doppio di quello sulla Terra. Ma il calendario di Marte conta 670 giorni. Come mai? In pratica il moto rotatorio del pianeta su sè stesso è differente da quello della Terra. Se contassimo come 24 ore la durata di un giorno, arriveremmo a contare 687 giorni in un anno. Ma se calcoliamo il moto rotatorio di Marte, che dura un pò di più, i giorni si riducono a 670.
E quindi la terza domanda viene da sè: quanto dura un giorno marziano? Prendendo come unità di misura il tempo terrestre, una giornata marziana dura 24 ore e mezza (24h 37′ per la precisione). Una mezz’ora in più per dormire, beati loro.
Torniamo sulla Terra: qual è il più grande vulcano del mondo? Se avete risposto l’Etna la risposta è errata, nonostante rientri tra i più grandi. Per vedere il più grande però bisogna macinare migliaia di chilometri, e arrivare fino alle Hawaii, in cui c’è il Mauna Loa. E’ alto 15,2 chilometri, circa 12 volte il Vesuvio e 4 volte l’Etna. Ma la maggior parte di esso è immerso nell'acqua, così la parte emersa è solo 4,2 km. Se invece ci vogliamo sobbarcare un viaggio di qualche anno luce in più, possiamo tornare su Marte, dove il monte Olimpo (originale come nome) è il vulcano più grande finora scoperto, ed è alto 26 chilometri. La sua base è all’incirca quanto l’Arizona.
Qual è stato il terremoto più disastroso? Per scoprirlo visitate il sito Ecologiae.com
Per restare in tema extraterrestre, quanto dura un anno marziano? Sul Pianeta Rosso il tempo sembra non passare mai. Ci vogliono infatti 687 giorni per compiere un giro completo intorno al Sole, quasi il doppio di quello sulla Terra. Ma il calendario di Marte conta 670 giorni. Come mai? In pratica il moto rotatorio del pianeta su sè stesso è differente da quello della Terra. Se contassimo come 24 ore la durata di un giorno, arriveremmo a contare 687 giorni in un anno. Ma se calcoliamo il moto rotatorio di Marte, che dura un pò di più, i giorni si riducono a 670.
E quindi la terza domanda viene da sè: quanto dura un giorno marziano? Prendendo come unità di misura il tempo terrestre, una giornata marziana dura 24 ore e mezza (24h 37′ per la precisione). Una mezz’ora in più per dormire, beati loro.
Torniamo sulla Terra: qual è il più grande vulcano del mondo? Se avete risposto l’Etna la risposta è errata, nonostante rientri tra i più grandi. Per vedere il più grande però bisogna macinare migliaia di chilometri, e arrivare fino alle Hawaii, in cui c’è il Mauna Loa. E’ alto 15,2 chilometri, circa 12 volte il Vesuvio e 4 volte l’Etna. Ma la maggior parte di esso è immerso nell'acqua, così la parte emersa è solo 4,2 km. Se invece ci vogliamo sobbarcare un viaggio di qualche anno luce in più, possiamo tornare su Marte, dove il monte Olimpo (originale come nome) è il vulcano più grande finora scoperto, ed è alto 26 chilometri. La sua base è all’incirca quanto l’Arizona.
Qual è stato il terremoto più disastroso? Per scoprirlo visitate il sito Ecologiae.com
Curiosità sul pianeta Terra
Il punto più alto. Il tetto del mondo raggiunge gli 8.848 metri: è sul Monte Everest. La vetta più elevata della Terra fa parte della catena dell’Himalaya, tra Nepal e Cina, e venne scalata per la prima volta nel 1953 dall'esploratore neozelandese Edmund Hillary il quale, naturalmente, si fece accompagnare dallo sherpa Tenzing Norgay.
Il punto più profondo. Si trova nell'arcinota Fossa delle Marianne, nell'Oceano Pacifico tra Giappone, Filippine e Nuova Guinea: in realtà prende il nome di Abisso Challenger e, anche se può sembrare stupefacente, ospita forme di vita diverse, dagli anfipodi alle oloturie.
Il centro della terra è bollente. Densissimo e rovente, il nucleo del nostro amato Pianeta, si caratterizza per essere diviso in due unità, una situata all'interno dell’altra, differenti in morigeratezza dei diversi materiali di cui sono costituite: il nucleo esterno, che è liquido, è formato principalmente da ferro e nichel, con una temperatura che aggira i 3.000° Celsius; mentre il nucleo interno, solido e contenente più elevate concentrazioni di ferro, arriva a misurare addirittura 5.400° C di temperatura.
Il pianeta è vecchissimo. L’età della Terra è di 4,54 miliardi di anni, corrispondente a circa un terzo di quella dell’intero Universo il quale, invece, si sarebbe formato dal Big Bang poco meno di 14 miliardi di anni fa. All'inizio non era altro che un enorme disco di materiali e di gas: da questo ammasso di particelle si sarebbe formato prima il Sole, poi tutti i Pianeti, incluso il nostro.
Fonte
Il punto più profondo. Si trova nell'arcinota Fossa delle Marianne, nell'Oceano Pacifico tra Giappone, Filippine e Nuova Guinea: in realtà prende il nome di Abisso Challenger e, anche se può sembrare stupefacente, ospita forme di vita diverse, dagli anfipodi alle oloturie.
Il centro della terra è bollente. Densissimo e rovente, il nucleo del nostro amato Pianeta, si caratterizza per essere diviso in due unità, una situata all'interno dell’altra, differenti in morigeratezza dei diversi materiali di cui sono costituite: il nucleo esterno, che è liquido, è formato principalmente da ferro e nichel, con una temperatura che aggira i 3.000° Celsius; mentre il nucleo interno, solido e contenente più elevate concentrazioni di ferro, arriva a misurare addirittura 5.400° C di temperatura.
Il pianeta è vecchissimo. L’età della Terra è di 4,54 miliardi di anni, corrispondente a circa un terzo di quella dell’intero Universo il quale, invece, si sarebbe formato dal Big Bang poco meno di 14 miliardi di anni fa. All'inizio non era altro che un enorme disco di materiali e di gas: da questo ammasso di particelle si sarebbe formato prima il Sole, poi tutti i Pianeti, incluso il nostro.
Fonte
Il Canguro degli alberi
Il genere Dendrolagus Müller, 1840 comprende undici specie di Macropodidi, noti come canguri arboricoli, adattatisi a vivere sugli alberi. Questi sono diffusi nelle foreste pluviali della Nuova Guinea, dell'estremità nord-orientale del Queensland e di alcune isole vicine, solitamente in aree montuose. Sebbene la maggior parte di essi viva in regioni montuose, alcune specie vivono anche in pianura, come il canguro arboricolo di pianura, appunto.È ormai appurato che i canguri arboricoli si siano evoluti da creature simili ai moderni canguri e wallaby, dato che conservano ancora molte caratteristiche tipiche dei Macropodidi che vivono nelle pianure - specialmente i massicci arti posteriori e i piedi lunghi e stretti che permettono ai Macropodidi ortodossi di spostarsi velocemente sul suolo con un maggior risparmio energetico. I canguri arboricoli hanno sviluppato code eccezionalmente lunghe per bilanciarsi meglio mentre saltano da un ramo all'altro e arti anteriori più robusti per arrampicarsi. I piedi, più corti e più larghi, sono tutti muniti di lunghi artigli e di piante dotate di cuscinetti gommosi che permettono una presa migliore.Si pensa che gli antenati di tutti i canguri siano stati piccoli marsupiali arboricoli dall'aspetto simile a quello degli attuali possum dell'Australia. I primi Macropodidi si separarono da essi quando scesero al suolo ed evolsero corpi adatti a muoversi rapidamente su terra e rocce. Il motivo che spinse gli antenati dei canguri arboricoli a tornare sugli alberi è ignoto.
Fonte (Wikipedia.org)
Fonte (Wikipedia.org)
La Formica Rufa La Formica Rufa è un insetto sociale e le colonie, composte anche da mezzo milione di individui, sono rette da un sistema matriarcale e sono suddivise in rigide caste che assolvono compiti diversi.
Al vertice del sistema si trovano le regine la cui funzione è esclusivamente quella di deporre le uova. (la Formica Rufa è una specie nelle cui colonie coesistono più regine, ovvero è una specie cosiddetta poliginica). Immediatamente accanto alle regine ci sono le vergini, che sono potenzialmente fertili, ma che non si sono ancora accoppiate. Quindi vengono le operaie, femmine anch'esse, però sterili, che possiedono ovari regrediti. A loro spettano svariati compiti: dalla costruzione e manutenzione del nido alla sua difesa, dalla raccolta del cibo alla cura ed all'allevamento delle larve. |
Nella Formica Rufa non esistono differenze morfologiche tra le operaie (in altre specie di formiche, infatti, una parte delle operaie può avere un aspetto diverso e svolgere esclusivamente compiti particolari) ed il loro ruolo varia con il progredire dell’età. Infine ci sono i maschi, che non prendono parte alla vita delle colonie, ma che servono esclusivamente per la riproduzione, al momento del cosiddetto volo nuziale (le formiche, infatti, sono imenotteri come le api e le vespe e, come tali, possiedono le ali, perlomeno i maschi e le femmine fertili; queste ultime, poi, generalmente le perdono dopo l’accoppiamento). Una volta avvenuto l’accoppiamento gli individui di sesso maschile, esaurita la loro funzione, muoiono nel giro di pochi giorni. Le femmine fecondate, che diverranno le future regine, possono vivere per diversi anni (generalmente più di cinque) e conservano lo sperma dei maschi all'interno del loro corpo, in un organo chiamato spermateca, per fecondare le uova anche molto tempo dopo l’accoppiamento. Non tutte le uova vengono fecondate, però: infatti da quelle fecondate nasceranno esclusivamente femmine, mentre, se la regina impedisce agli spermatozoi di raggiungere le uova, da queste si svilupperanno i maschi. Per quanto riguarda le femmine, poi, che andranno a costituire le varie caste della colonia, non si conosce ancora a fondo il meccanismo che ne regola la differenziazione. Si pensa, però, che non sia un fattore genetico, ma che sulla fertilità o meno delle larve influiscano elementi ambientali secondari. In parole povere, tutte le uova fecondate deposte dalle regine hanno le medesime potenzialità e quindi da esse avrebbero facoltà di svilupparsi adulti di qualsiasi casta. L'orientamento verrebbe stabilito in seguito, attraverso il cibo che viene somministrato alle larve, la temperatura del nido e forse anche particolari sostanze chimiche che la madre emette per inibire la formazione di nuove regine. La chimica è sicuramente la base della vita di un formicaio. Ogni formica è fornita di numerose ghiandole (nelle antenne, sul capo, vicino alle mandibole, nel torace, nell'addome e sulle zampe), che emettono particolari sostanze, chiamate feromoni, i cui odori caratteristici trasmettono alle compagne messaggi diversi, dal semplice riconoscimento tra individui di una stessa colonia all'allarme per un’aggressione, dalla traccia di una pista che conduce al cibo a quella che invece riporta al nido. Da questo punto di vista alcuni Autori hanno paragonato una colonia di formiche ad un “super-organismo”, composto, anziché da cellule, da individui che possiedono un patrimonio genetico in parte comune, ma che sono indirizzati verso funzioni e compiti differenti (come accade alle cellule che compongono i vari tessuti di un organismo) e coordinati nelle loro attività da una complessa rete di messaggi principalmente di tipo chimico. La vita delle formiche è un complesso sistema di odori ed anche la morte è un fatto di odore. Un individuo morto, infatti, mediante una sostanza chimica, l’acido oleico, emette una particolare esalazione che gli entomologi chiamano “feromone funereo”. Questo sentore fa in modo che le operaie riconoscano la loro simile come morta e che la prendano di peso per portarla in una specie di cimitero, cioè un luogo ben preciso al di fuori del formicaio, dove vengono ammassati tutti i corpi delle compagne morte. È stato dimostrato che, se una formica ancora viva e vegeta viene cosparsa di acido oleico, le altre operaie la prendono di peso e la trasportano al di fuori del nido insieme agli altri cadaveri. Accanto ai messaggi chimici, poi, ne esistono alcuni motori (tramite movimenti ritualizzati, che normalmente hanno la funzione di reclutare altri individui consimili per la ricerca di cibo o per missioni aggressive) ed, infine, messaggi sonori, prodotti da un apparto che si trova tra il torace e l’addome e che è formato da una specie di plettro su cui vengono sfregate molto velocemente delle minuscole creste muovendo il gastro (che è la parte anteriore dell’addome). Questo produce particolari stridulazioni, quasi impercettibili per il nostro orecchio, che hanno soprattutto la funzione di chiedere aiuto in quelle situazioni in cui a nulla può servire sprigionare feromoni, come ad esempio il crollo di una galleria o un’aggressione da parte di formiche avversarie.
Fonte
Fonte
Psychotria poeppigiana
La pianta dalle labbra calde (Psychotria poeppigiana) potrebbe accendere di desiderio i più eccitati e stupire i più curiosi, ma è abbastanza comune tra le foreste dell'Ecuador. Gli abitanti del luogo la chiamano "oreja del diablo", cioè orecchio del diavolo per le sue proprietà curative. Ha infatti diversi utilizzi medici. E come molte piante con fiori rossi nella zona viene impollinata dai colibrì.
Fonte: Focus |
I funghi fluorescenti
Ugui (Wakayama) – Giappone
Immagina di camminare in un bosco del Giappone di notte e di vedere sul terreno qualcosa che emette luce.
No, non sei ubriaco e non si tratta nemmeno di un’ invasione aliena. Probabilmente stai osservando dei funghi, Chlorophos Mycena, per usare il termine tecnico. Ritrovati in gran parte sull’isola di Mesameyama nella regione Ugui in Wakayama (Giappone) e nel Ribeira Valley Tourist State Park, in Brasile, questi particolari funghi , emergono nelle stagione delle piogge, tra maggio e luglio, “accendendo” il terreno con le loro spore luminose.
Lo spettacolo, quasi magico, che regalano è dovuto alla bioluminescenza, una delle reazioni strane ma meravigliose che accadono naturalmente in molte piante e animali. Il fenomeno della bioluminescenza si verifica quando l’energia chimica naturale prodotta all’interno di un organismo viene convertita in energia luminosa. Il risultato è un sorprendente luce fluorescente naturale, o ‘luce fredda’ (in opposizione al rosso luce calda). Il colore della bioluminescenza è normalmente dal blu al verde.
Anche se in Giappone, qualcuno sta già organizzando delle escursioni per poter osservare da vicino questo spettacolo i luoghi dove è possibile guardare questa meraviglia della natura rimangono ancora ben protetti in modo da salvaguardarli il più possibile. Il modo migliore per goderne, per ora, è tramite qualche foto di questi funghi fluorescenti.
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Immagina di camminare in un bosco del Giappone di notte e di vedere sul terreno qualcosa che emette luce.
No, non sei ubriaco e non si tratta nemmeno di un’ invasione aliena. Probabilmente stai osservando dei funghi, Chlorophos Mycena, per usare il termine tecnico. Ritrovati in gran parte sull’isola di Mesameyama nella regione Ugui in Wakayama (Giappone) e nel Ribeira Valley Tourist State Park, in Brasile, questi particolari funghi , emergono nelle stagione delle piogge, tra maggio e luglio, “accendendo” il terreno con le loro spore luminose.
Lo spettacolo, quasi magico, che regalano è dovuto alla bioluminescenza, una delle reazioni strane ma meravigliose che accadono naturalmente in molte piante e animali. Il fenomeno della bioluminescenza si verifica quando l’energia chimica naturale prodotta all’interno di un organismo viene convertita in energia luminosa. Il risultato è un sorprendente luce fluorescente naturale, o ‘luce fredda’ (in opposizione al rosso luce calda). Il colore della bioluminescenza è normalmente dal blu al verde.
Anche se in Giappone, qualcuno sta già organizzando delle escursioni per poter osservare da vicino questo spettacolo i luoghi dove è possibile guardare questa meraviglia della natura rimangono ancora ben protetti in modo da salvaguardarli il più possibile. Il modo migliore per goderne, per ora, è tramite qualche foto di questi funghi fluorescenti.
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La Foresta Fossile
La Foresta Fossile di Dunarobba, nei pressi di Avigliano, è uno dei più antichi boschi esistenti al mondo. Già dal 1600, per opera del Principe Federico Cesi, si era a foresta fossile di dunarobbaconoscenza di ritrovamenti di legni fossili nelle campagne di Avigliano Umbro.
Dunarobba, il cui nome deriva probabilmente dal latino Gens Dunnia, fece parte di quel vasto territorio che Ottone I re d'Italia donò il 13 febbraio 962 ad Arnolfo, capostipite degli Arnolfi, una delle più importanti famiglie del Medioevo. Fu fortificato dai suoi discendenti intorno all’anno Mille. Tra il 1282 e il 1284 questa località fu depredata dai Narnesi che effettuavano improvvise scorrerie, poi sconfitti e dispersi dalla cavalleria Todina. Come tutti i castelli del tempo, anche Dunarobba doveva risolvere problemi di difesa: a tal proposito si legge nelle “riformanze” che nel 1591 il Comune di Todi dette licenza, tramite i Massari, di costruire una porta con ponte levatoio. Particolarmente curiosa è una storia che racconta che nel 1605 a Dunarobba viveva una certa donna Ursina, figlia di un tal Gregorio, la quale con parole segrete ed attraverso l’uso di medicinali, sciroppi e pozioni da lei preparati riusciva a curare mali ritenuti incurabili dai medici del tempo. Da questa attività Ursina trasse una certa ricchezza per sé e la sua famiglia, attirandosi però addosso i sospetti di essere una strega. Dunarobba rimase sotto la giurisdizione del Comune di Todi fino al 1816 quando sotto il nuovo Comune di Montecastrilli, col quale restò fino al 1975, anno in cui si costituì il Comune di Avigliano Umbro. Una importante miniera dì lignite ha determinato l'economia di Dunarobba e dei centri vicini fino agli anni '50.La foresta fu rinvenuta nei primi foresta fossile di dunarobbaanni Settanta durante gli scavi effettuati nella cava d'argilla che serviva ad alimentare una fornace di laterizi. La Foresta Fossile di Dunarobba è vissuta 3 milioni di anni fa, alla fine del Cenozoico e precisamente nel Pliocene superiore, quando fra i Monti Amerini ed i Martani si estendeva un vasto specchio lacustre cui è stato dato il nome di Lago Tiberino. Sulle sponde di questo immenso lago, che solcava tutta l'Umbria, si sviluppava una rigogliosa foresta di clima temperato-caldo-umido, dove vivevano mamuth ed altri animali preistorici. La specie arborea dominante era rappresentata da una grande conifera. Si trattava di alberi imponenti che superavano i 30 m di altezza; l’ambiente preferito era quello degli acquitrini, di estesi pantani posti ai margini del lago vero e proprio, più profondo. I tronchi sono ancora formati dal loro legno originario che ha permesso, tramite studi sia istologici sia dei pollini, dei frutti e delle impronte delle foglie, di poter dire con certezza che si tratta di un bosco di conifere del genere Taxodion, probabilmente una forma estinta di Sequoia molto simile all’attuale Sequoia sempervirens. Il paesaggio è stranamente “lunare”: gli enormi tronchi grigi misurano oltre un metro e mezzo di diametro, per più di otto metri di lunghezza. Le maestose piante furono probabilmente sopraffatte da un avvenimento catastrofico quando avevano ormai raggiunto un’età da misurarsi in millenni. Verso la fine del Pliocene, poco dopo i due milioni d’anni fa, un raffreddamento globale del clima, accompagnato da un abbassamento del livello marino e dal sollevamento del territorio, ha innescato un consistente processo d’erosione sui versanti montani, fino a produrre l’apertura di un varco nei Monti Amerini, attraverso il quale sono defluite a mare le acque del Lago Tiberino che, alla fine, s’è svuotato ed ha lasciato il suo spazio ad un fiume che sfociava in mare in corrispondenza del Passo di San Pellegrino (sulla Strada Amerina in territorio di Narni). foresta fossile dunarobbaQuesta crisi climatica e lo svuotamento del lago, con i conseguenti mutamenti dell’ambiente e del paesaggio, hanno determinato l’estinzione della Foresta di Dunarobba: con essa sono scomparse definitivamente le grandi conifere dallo scenario europeo. L'eccezionalità del ritrovamento è dovuta al fatto che i tronchi della foresta fossile mantengono la posizione eretta e sono a struttura lignea non pietrificata; non sono “pietrificati”, ossia la loro sostanza originale non è stata sostituita o mineralizzata da altri composti chimici. Inglobati dalle argille, tali reperti hanno subito un processo di fossilizzazione che gli ha consentito di mantenere pressoché inalterata la struttura lignea; si tratta di una fossilizzazione avvenuta per un processo di mummificazione, in altre parole per una disidratazione del legno. La particolarità di questa foresta è che gli alberi si sono fossilizzati in posizione verticale e non orizzontale come nelle altre foreste fossili, già di per se molto rare, giunte fino a noi. Questo alimenta la teoria che un'inondazione abbia sommerso gli alberi in vita, conservandoli fino a nostri giorni nelle condizioni reali del tempo.
A cura di Cinzia D’Antonio
A cura di Cinzia D’Antonio
Le formiche "mentalmente instabili"
In Europa, in pochi conoscono la strana invasione di formiche "pazze" che hanno invaso gli Stati Uniti dal 2000.
L'invasione è iniziata a Houston, in Texas, ma, nel corso degli anni è dilagata in altri stati degli Usa e, recentemente, anche New Orleans è invasa da queste strane formiche.
Si tratta di una specie esotica nativa del Sud America. Dal 2000, si è diffusa in Florida, dopo essere stato trovato in almeno 20 province, e in Texas, dove è stata segnalata da 18 contee. Più recentemente, è stata segnalata in due città in Louisiana.
In questi ultimi anni, questa formica è stata chiamata con una serie di nomi comuni tra cui la formica pazza dei Caraibi (Caribbean crazy ant), la formica pazza pelosa, e differenti nomi scientifici come Paratrechina pubens, Nylanderia pubens, ecc.
Tuttavia, tutti i campioni analizzati, dal Texas al Mississipi, sembrano essere della stessa specie di quello in Florida, che è chiamata pubens Nylanderia, cioè la formica pelosa pazza.
Si tratta di una specie molto invasiva di formiche denominate "pazze" a causa dei loro movimenti scattosi e non lineari.
Queste formiche, di origine quasi sicuramente caraibica, sembrano preferire il calore e l'umidità della costa.
Sono lunghe circa 3 millimetri e sono coperte di peli bruno-rossastro.
Nelle loro colonie convivono più regine.
Si nutrono di coccinelle, altre formiche, di larve di insetti, ma anche di piante.
Sono temibili perché si riproducono molto velocemente.
Presentano una strana particolarità. Sono attratte dai materiali elettrici. I motivi non sono chiari, ma si ritiene che, attraverso le loro antenne, siano in grado di percepire i campi magnetici che circondano i fili elettrici.
A causa di questa "attrazione", possono causare guasti alle apparecchiature elettriche.
Quando una formica pazza muore, rilascia una sostanza chimica che spinge le altre formiche ad accorrere ed a riprodursi più velocemente.
Nemmeno i pesticidi riescono a contenere questa diffusione che pare abbia già causato danni per diversi milioni di dollari negli States...
La scoperta della medusa immortale.
Secondo una scoperta del 1996, sottolineamo italiana, esistono organismi viventi che possono essere definiti immortali.
Ferdinando Boero, professore di biologia marina presso l'Università di Lecce e Stefano Piraino dell'Istituto Talassografico CNR ''A.Cerruti'' di Taranto, hanno rivelato al mondo un'incredibile scoperta curiosamente non molto nota.
Studiando il ciclo riproduttivo della Turritopsis nutricula, un collaboratore dimenticò alcune meduse in un acquario senza cibo e senza ricambio di acqua. Al ritorno degli addetti, le meduse non erano morte, ma erano tornate allo stato giovanile! Il professore ed il suo staff, sconvolti dalla scoperta, iniziarono una serie di verifiche.
Oggi è scientificamente affermato che la Turritopsis nutricula, nota come medusa immortale, è in grado di tornare allo stato di polipo (stadio giovanile della medusa) dopo aver raggiunto la fase di medusa adulta. Il ciclo vitale della medusa, infatti, è contraddistinto da più fasi: embrionale, larvale, polipo e medusa adulta. La particolarità della Turritopsis Nutricula, che la rende immortale, è questa: quando invecchia o si sente in pericolo ristruttura le sue cellule tornando alla fase giovanile.
La scoperta è davvero incredibile e potrebbe avere non poche implicazioni nello studio del "mistero della vita". Per quale ragione le nostre cellule devono invecchiare e morire? La risposta sembrerebbe semplicissima: le cellule si deteriorano, si consumano causando la morte degli organismi.
La natura, però, non finisce mai di stupirci e questa medusa potrebbe rivelarsi in futuro la base per una delle scoperte più importanti per l'umanità: l'eterna giovinezza.
Ferdinando Boero, professore di biologia marina presso l'Università di Lecce e Stefano Piraino dell'Istituto Talassografico CNR ''A.Cerruti'' di Taranto, hanno rivelato al mondo un'incredibile scoperta curiosamente non molto nota.
Studiando il ciclo riproduttivo della Turritopsis nutricula, un collaboratore dimenticò alcune meduse in un acquario senza cibo e senza ricambio di acqua. Al ritorno degli addetti, le meduse non erano morte, ma erano tornate allo stato giovanile! Il professore ed il suo staff, sconvolti dalla scoperta, iniziarono una serie di verifiche.
Oggi è scientificamente affermato che la Turritopsis nutricula, nota come medusa immortale, è in grado di tornare allo stato di polipo (stadio giovanile della medusa) dopo aver raggiunto la fase di medusa adulta. Il ciclo vitale della medusa, infatti, è contraddistinto da più fasi: embrionale, larvale, polipo e medusa adulta. La particolarità della Turritopsis Nutricula, che la rende immortale, è questa: quando invecchia o si sente in pericolo ristruttura le sue cellule tornando alla fase giovanile.
La scoperta è davvero incredibile e potrebbe avere non poche implicazioni nello studio del "mistero della vita". Per quale ragione le nostre cellule devono invecchiare e morire? La risposta sembrerebbe semplicissima: le cellule si deteriorano, si consumano causando la morte degli organismi.
La natura, però, non finisce mai di stupirci e questa medusa potrebbe rivelarsi in futuro la base per una delle scoperte più importanti per l'umanità: l'eterna giovinezza.
Cina - Diphylleia grayi
Esiste in natura un fiore magico i cui petali cambiano colore quando piove, diventando trasparenti: il suo nome è Diphylleia grayi
Questo fiore molto particolare cresce generalmente sulle montagne umide e boscose delle regioni più fredde della Cina e del Giappone.
I petali del Diphylleia grayi, quando entrano in contatto con l’acqua, diventano magicamente trasparenti come se fossero usciti da una fiaba; proprio per questa sua fantastica e incredibile caratteristica viene chiamato anche Skeleton Flower, “fiore scheletro” anche se è conosciuto nel mondo come Diphylleia grayi.
Altra caratteristica di questa pianta è il fatto che è una pianta perenne, anche se in realtà i fiori cominciano a sbocciare da metà primavera a inizio estate.
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Questo fiore molto particolare cresce generalmente sulle montagne umide e boscose delle regioni più fredde della Cina e del Giappone.
I petali del Diphylleia grayi, quando entrano in contatto con l’acqua, diventano magicamente trasparenti come se fossero usciti da una fiaba; proprio per questa sua fantastica e incredibile caratteristica viene chiamato anche Skeleton Flower, “fiore scheletro” anche se è conosciuto nel mondo come Diphylleia grayi.
Altra caratteristica di questa pianta è il fatto che è una pianta perenne, anche se in realtà i fiori cominciano a sbocciare da metà primavera a inizio estate.
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40 Curiosità sul mondo animale
Parte 2
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- I Fenicotteri possono mangiare solo quando sono a testa in giù.
- L’udito di un delfino è così acuto da permettergli di sentire un suono alla distanza di più di 20 km.
- Le chiocciole possono dormire fino a tre anni se le condizioni climatiche sono avverse.
- Le Api hanno 5 occhi, tre piccoli sopra la testa e due più grandi in fronte.
- Gli Orsi Polari sono gli unici mammiferi ad avere i peli sotto le zampe, questo li aiuta ad avere una maggiore aderenza sul ghiaccio e isola le zampe termicamente.
- Molti Elefanti pesano meno della lingua di una Balenottera Azzurra
- Gli unici 2 animali che sono in grado di guardarsi alle spalle sono i conigli e i pappagalli.
- I pinguini possono saltare quasi 2 metri in alto.
- Sono stati trovati elefanti lontani miglia dalla costa, nell’Oceano Indiano intenti a nuotare.
- Lo Squalo bianco può restare mesi e mesi senza mangiare.
- Le Giraffe non hanno corde vocali e comunicano facendo vibrare l’aria attorno al loro lungo collo.
- L’Ostrica può produrre fino a 100milioni di uova nel corso della sua vita.
- I moscerini sono attratti dal colore blu il doppio rispetto a qualsiasi altro colore.
- Non esistono 2 Zebre con le stesse strisce.
- Il volo di gallina più lungo mai registrato è di 13 secondi.
- Il pesce Palla si gonfia di acqua per diventare più grosso ed evitare di essere mangiato.
- L’orso Bruno può correre veloce quanto un cavallo.
- Quando un piccolo di Giraffa nasce, cade dall’altezza di circa 2 metri senza però farsi niente.
- Il latte di cammello non può essere cagliato in quanto si è adattato al clima desertico.
- Gli Orsi Polari possono nuotare per più di 60 miglia senza mai fermarsi.
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40 Curiosità sul mondo animale
Parte 1
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...TO BE CONTINUED
- I conigli amano la liquirizia, ma non possono mangiarla perchè non digeriscono gli zuccheri.
- I dalmata sono l’unica razza canina che come l’uomo posso ammalarsi di Gotta, sono infatti gli unici mammiferi a produrre Acido Urico.
- Le lumache hanno 4 nasi: 2 per respirare e 2 per annusare.
- Le Api da miele hanno peli sugli occhi per poter catturare più polline possibile.
- La zampa destra della gallina è più sensibile della sinistra che invece è più muscolosa e forte.
- Lo spermatozoo del topo è più grande di quello dell’elefante.
- Le pulci hanno causato più morti che tutte quante le guerre mai combattute.
- Sempre le pulci sono state la causa della morte di un terzo della popolazione nell’Europa del XIV secolo.
- I gatti usano i loro baffi per misurare la larghezza delle fessure e capire se il loro corpo è in grado di attraversarle.
- I pesci dorati perderebbero il loro colore senza la luce del sole, un pò come l’abbronzatura umana, necessitano del sole per mentenere il loro caratteristico pigmento.
- Gli Albatross sono in grado di volare per migliaia e migliaia di km senza fermarsi.
- Alcuni alligatori Cinesi e Americani durante la stagione fredda si mettono sotto la neve per mesi lasciando scoperte solo le narici per poter respirare.
- I delfini quando dormono mantengono una parte del cervello sveglia e allo stesso modo,mantengono un occhio aperto.
- Alcuni Leoni sono in grado di riprodursi anche 50 volte al giorno.
- Se si solleva la coda a un canguro, questo non può più saltare, poichè la utilizza per bilanciarsi.
- Per ogni essere umano, ci sono almeno 200 milioni di insetti.
- Il coccodrillo non può tirare fuori la lingua dalla bocca.
- Gli elefanti sono gli unici mammiferi che non possono saltare.
- I cammeli hanno 3 sopracciglia per proteggersi dalle bufere di sabbia.
- Molti Criceti sbattono un solo occhio alla volta.
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...TO BE CONTINUED
Il Pipistrello Yoda (Nyctimene SP)
Questo stranissimo pipistrello è stato scoperto solamente nel 2010, dopo una spedizione scientifica alle montagne del Papua, Nuova Guinea. E' stato classificato ed inserito tra le specie di animali rarissimi e ad altissimo pericolo di estinzione.
La sua caratteristica identificatrice è il suo stranissimo naso a doppio tubo color giallo/verde e alle sue orecchie particolari e cosi identiche a quelle del maestro Yoda, celebre personaggio immaginario del film Guerre Stellari. Tale somiglianza e' stata anche la causa della scelta del suo nome scientifico.
Come quasi tutti i pipistrelli, anche Yoda si nutre di insetti e frutta, e possiede i tipici ultrasuoni per vedere gli ostacoli mentre effettua voli notturni per catturare il suo cibo.
Fonte
La sua caratteristica identificatrice è il suo stranissimo naso a doppio tubo color giallo/verde e alle sue orecchie particolari e cosi identiche a quelle del maestro Yoda, celebre personaggio immaginario del film Guerre Stellari. Tale somiglianza e' stata anche la causa della scelta del suo nome scientifico.
Come quasi tutti i pipistrelli, anche Yoda si nutre di insetti e frutta, e possiede i tipici ultrasuoni per vedere gli ostacoli mentre effettua voli notturni per catturare il suo cibo.
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9 Curiosità sul nostro piccolo pianeta
Per quanto possiamo essere esperti o studiosi, ci sarà sempre qualcosa che può sfuggirci. Qualche interessante curiosità della quale non eravamo a conoscenza... Qui di seguito ve ne proponiamo 9 degne di rilievo.
1. La Terra non è rotonda. Il nostro Pianeta è una sfera, ma a causa della sua forza di gravità non è un cerchio perfetto. Infatti, vi è un rigonfiamento intorno all’equatore a causa di essa. Il raggio polare della Terra è di 3949,99 miglia, mentre il suo raggio è 3.963,34 migliaia equatoriali. Proprio così: la Terra ha le maniglie dell’amore.
2. Il nome Terra ha origini anglosassoni. Ogni altro pianeta nel nostro sistema solare ha il nome di un Dio greco o romano, ma non il nostro. La parola Terra deriva dalla parola anglosassone Erda, che significa “terra” o “suolo” e si ritiene abbia un’età di circa 1,000 anni. Ironia della sorte, il Pianeta è coperto di acqua per il suo 71%. Si tratta dell’unico pianeta che conosciamo in tutto l’universo ad avere questo preziosa sostanza in forma liquida.
3. Non ci sono 24 ore in un giorno. Spesso le persone sostengono che non ci sono abbastanza ore in un giorno e hanno ragione effettivamente. Il tempo effettivo impiegato dal Pianeta per ruotare intorno al proprio asse è di 23 ore 56 minuti e 4 secondi. Questo è ciò che è chiamato un giorno siderale. Il giorno solare, il tempo cioè necessario al Sole per tornare allo stesso punto sul meridiano, varia fino a 16 minuti durante l’anno, a causa della posizione nella sua orbita.
4. Solo la Terra ha le placche tettoniche. Gli scienziati ritengono che la Terra sia composta da sette grandi placche di “crosta” che si muovono in direzioni diverse, fino a 4 pollici per anno. Quando si infrangono le une nelle altre, in teoria, nascono le montagne; dove esse si separano, invece, abbiamo delle valli. Tali placche, però, sono in grado di provocare terremoti e scatenare vulcani. La buona notizia è che tutte questa attività permettono al carbonio- essenziale per la nostra stessa esistenza – di essere riciclato e alimentato, facendo in modo che la vita, come la conosciamo, possa continuare.
5. La Terra ha un pianeta gemello chiamato Theia. Gli scienziati ora ritengono che non siamo soli nella nostra orbita attorno al Sole, ma che, anzi, abbiamo un pianeta “gemello” chiamato Theia, che un tempo aveva le dimensioni di Marte ed è stata di 60 gradi sia davanti o dietro la nostra sfera Big Blue. Un pomeriggio di circa 4.533.000.000.000 di anni fa, Theia si schiantò sulla Terra e la maggior parte del Pianeta è stata assorbita. Tuttavia, una fetta consistente di Theia si sarebbe salvata, salvo poi combinarsi con i materiali del nostro Pianeta per creare la Luna. Perché pensiamo che questo? Perché la nostra Luna è insolitamente grande per un pianeta delle nostre dimensioni e ha isotopi metallici simili a quelle della Terra.
6. La misteriosa orbita perfetta della Luna. Parlando della Luna una cosa è certa: non è fatta di formaggio. A parte questo, ci sono alcune cose che non conosciamo. Ad esempio, il centro della Luna è 6,000 piedi più vicino alla Terra, il che dovrebbe rendere la sua orbita più traballante / irregolare, sebbene, in realtà, essa sia quasi perfettamente circolare. La Luna è coperta da una polvere che odora stranamente, come se fosse polvere da sparo, anche se i materiali sono completamente diversi. Inoltre, anche se non c’è un “lato oscuro” della Luna, la forza gravitazionale della Terra fa sì che essa rallenti in modo che ruoti solo una volta durante un periodo di un mese. Ragion per cui solo un lato ci sta di fronte. In aggiunta, è piuttosto una coincidenza incredibile che il Sole sembra essere 400 volte più grande di quanto sia la Luna e 400 volte più lontano anche dalla Terra, sebbene nel cielo appaiano delle stesse dimensioni.
7. Il 90% degli oceani è inesplorato. Siamo stati sulla Luna e su Marte, ma indovinate un po? Abbiamo appena iniziato a visitare la profondità dei nostri oceani. Infatti, meno del 10% dei mari blu profondo sono stati esplorati. L’oceano contiene il 97% della nostra acqua e il 99% della zona giorno. Abbiamo identificato 212.906 specie marine, ma è possibile che ce ne siano più di 25 milioni di che non conosciamo affatto. All’ improvviso, l’esistenza del mostro di Loch Ness forse non sembra così campata in aria.
8. La temperatura più fredda registrata sulla Terra è stata di -88 gradi centigradi. Mentre il posto più freddo sulla Terra è l’Antartide (con i suoi -100 gradi F), la temperatura più fredda è stata registrata il 21 luglio 1983 presso la Vostok Station Anarctica, quando i sensori hanno registrato una temperatura di -128,6 gradi F (-88 gradi C). Il punto più caldo registrato? Il 13 settembre 1922 a El Azizia, in Libia, sono stati registrati 136 gradi F. (57, 78 gradi C).
9. Il punto più alto della Terra non è il Monte Everest. È vero, è una delle montagne più famose del mondo, e con i suoi 8.848 metri sul livello del mare è maledettamente alto. Tuttavia, ora sappiamo che se si considera che la Terra non è rotonda, qualcuno o qualcosa lungo l’equatore è leggermente più vicino alle stelle. Ciò significa che anche il Monte Chimborazo in Ecuador, con i suoi 6.310 metri sul livello del mare, poiché con la sua protuberanza è tecnicamente più lontano dal centro della Terra, risulta però più alto del Monte Everest di circa 1,5 miglia.
Fonti: Attualissimo
1. La Terra non è rotonda. Il nostro Pianeta è una sfera, ma a causa della sua forza di gravità non è un cerchio perfetto. Infatti, vi è un rigonfiamento intorno all’equatore a causa di essa. Il raggio polare della Terra è di 3949,99 miglia, mentre il suo raggio è 3.963,34 migliaia equatoriali. Proprio così: la Terra ha le maniglie dell’amore.
2. Il nome Terra ha origini anglosassoni. Ogni altro pianeta nel nostro sistema solare ha il nome di un Dio greco o romano, ma non il nostro. La parola Terra deriva dalla parola anglosassone Erda, che significa “terra” o “suolo” e si ritiene abbia un’età di circa 1,000 anni. Ironia della sorte, il Pianeta è coperto di acqua per il suo 71%. Si tratta dell’unico pianeta che conosciamo in tutto l’universo ad avere questo preziosa sostanza in forma liquida.
3. Non ci sono 24 ore in un giorno. Spesso le persone sostengono che non ci sono abbastanza ore in un giorno e hanno ragione effettivamente. Il tempo effettivo impiegato dal Pianeta per ruotare intorno al proprio asse è di 23 ore 56 minuti e 4 secondi. Questo è ciò che è chiamato un giorno siderale. Il giorno solare, il tempo cioè necessario al Sole per tornare allo stesso punto sul meridiano, varia fino a 16 minuti durante l’anno, a causa della posizione nella sua orbita.
4. Solo la Terra ha le placche tettoniche. Gli scienziati ritengono che la Terra sia composta da sette grandi placche di “crosta” che si muovono in direzioni diverse, fino a 4 pollici per anno. Quando si infrangono le une nelle altre, in teoria, nascono le montagne; dove esse si separano, invece, abbiamo delle valli. Tali placche, però, sono in grado di provocare terremoti e scatenare vulcani. La buona notizia è che tutte questa attività permettono al carbonio- essenziale per la nostra stessa esistenza – di essere riciclato e alimentato, facendo in modo che la vita, come la conosciamo, possa continuare.
5. La Terra ha un pianeta gemello chiamato Theia. Gli scienziati ora ritengono che non siamo soli nella nostra orbita attorno al Sole, ma che, anzi, abbiamo un pianeta “gemello” chiamato Theia, che un tempo aveva le dimensioni di Marte ed è stata di 60 gradi sia davanti o dietro la nostra sfera Big Blue. Un pomeriggio di circa 4.533.000.000.000 di anni fa, Theia si schiantò sulla Terra e la maggior parte del Pianeta è stata assorbita. Tuttavia, una fetta consistente di Theia si sarebbe salvata, salvo poi combinarsi con i materiali del nostro Pianeta per creare la Luna. Perché pensiamo che questo? Perché la nostra Luna è insolitamente grande per un pianeta delle nostre dimensioni e ha isotopi metallici simili a quelle della Terra.
6. La misteriosa orbita perfetta della Luna. Parlando della Luna una cosa è certa: non è fatta di formaggio. A parte questo, ci sono alcune cose che non conosciamo. Ad esempio, il centro della Luna è 6,000 piedi più vicino alla Terra, il che dovrebbe rendere la sua orbita più traballante / irregolare, sebbene, in realtà, essa sia quasi perfettamente circolare. La Luna è coperta da una polvere che odora stranamente, come se fosse polvere da sparo, anche se i materiali sono completamente diversi. Inoltre, anche se non c’è un “lato oscuro” della Luna, la forza gravitazionale della Terra fa sì che essa rallenti in modo che ruoti solo una volta durante un periodo di un mese. Ragion per cui solo un lato ci sta di fronte. In aggiunta, è piuttosto una coincidenza incredibile che il Sole sembra essere 400 volte più grande di quanto sia la Luna e 400 volte più lontano anche dalla Terra, sebbene nel cielo appaiano delle stesse dimensioni.
7. Il 90% degli oceani è inesplorato. Siamo stati sulla Luna e su Marte, ma indovinate un po? Abbiamo appena iniziato a visitare la profondità dei nostri oceani. Infatti, meno del 10% dei mari blu profondo sono stati esplorati. L’oceano contiene il 97% della nostra acqua e il 99% della zona giorno. Abbiamo identificato 212.906 specie marine, ma è possibile che ce ne siano più di 25 milioni di che non conosciamo affatto. All’ improvviso, l’esistenza del mostro di Loch Ness forse non sembra così campata in aria.
8. La temperatura più fredda registrata sulla Terra è stata di -88 gradi centigradi. Mentre il posto più freddo sulla Terra è l’Antartide (con i suoi -100 gradi F), la temperatura più fredda è stata registrata il 21 luglio 1983 presso la Vostok Station Anarctica, quando i sensori hanno registrato una temperatura di -128,6 gradi F (-88 gradi C). Il punto più caldo registrato? Il 13 settembre 1922 a El Azizia, in Libia, sono stati registrati 136 gradi F. (57, 78 gradi C).
9. Il punto più alto della Terra non è il Monte Everest. È vero, è una delle montagne più famose del mondo, e con i suoi 8.848 metri sul livello del mare è maledettamente alto. Tuttavia, ora sappiamo che se si considera che la Terra non è rotonda, qualcuno o qualcosa lungo l’equatore è leggermente più vicino alle stelle. Ciò significa che anche il Monte Chimborazo in Ecuador, con i suoi 6.310 metri sul livello del mare, poiché con la sua protuberanza è tecnicamente più lontano dal centro della Terra, risulta però più alto del Monte Everest di circa 1,5 miglia.
Fonti: Attualissimo